Band dall’assetto variabile e dai suoni inevitabilmente variegati, i Session Americana sono un collettivo che da una quindicina di anni porta avanti un intrigante bagaglio di influenze che vanno dalla canzone d’autore alla country music, dal folk al bluegrass fino al rock. Da Boston, Massachussets ripercorrendo le strade del New England alla ricerca dei più genuini artisti che ne hanno cantato le bellezze e le peculiarità più intense, Session Americana ha sempre dato spazio, democraticamente, a diversi e talentuosi musicisti e songwriters che si sono alternati su una base fissa composta dal polistrumentista Ry Cavanaugh, dal batterista Billy Beard e da una serie di pregevoli sidemen. In questo “North East”, tributo all’amplissimo spettro di proposte provenienti da nord della ‘Mason-Dixon Line’, troviamo storytellers del calibro di Kris Delmhorst e di Jeffrey Foucault, tra i migliori cantautori della loro generazione, il bravissimo chitarrista Duke Levine, qui anche a mandola e dobro, le eccellenti armonizzazioni vocali di Jennifer Kimball e un insieme di talenti che rendono il disco un piacevolissimo ed intelligente mix di tonalità. Il repertorio è imprevedibile e vincente, dalla splendida “Riding On The Railroad” di James Taylor (stava su uno dei suoi capolavori, “Mud Slide Slim”) a “Merrimack County” di Tom Rush passando per la nobile canzone d’autore di Patty Griffin (”Goodbye”), di Bill Morrisey (“You’ll Never Get To Heaven”) e di Carly Simon (“Coming Around Again”), per il rock americano più alternativo con Jonathan Richman (la classica “Roadrunner”), Morphine (l’intensa ballata “The Night”) e Pixies (“Here Comes Your Man”) ripresi con grande passione e per canzoni le cui melodie travalicano generi e stili per presentarsi nelle versioni dei Session Americana come genuine parti della tradizione. Esempi limpidi sono “Trip Around The Sun”, canzone che ricorda il delizioso folk delle sorelle Kate e Anna McGarrigle (chi si ricorda anche della versione in coppia di Jimmy Buffett e Martina McBride?), il soul-gospel di “Dim All The Lights” firmata da Donna Summer (!) e la delicata “Air Running Backwards”, brani che contribuiscono a creare un insieme assolutamente brillante e da consigliare. Come scritto su Rolling Stone i Session Americana sono “ “una rock band in una tazza da te o un gruppo folk in una bottiglia di whiskey”. (Remo Ricaldone)