Anni fa i musicisti scandinavi più noti agli appassionati erano quasi esclusivamente jazz con i norvegesi Jan Grabarek e Terje Rypdal su tutti. Da parecchi ormai però la scena di quelle fredde terre è caratterizzata dalla nascita di numerosissime belle realtà legate in qualche modo alla musica delle radici. Planet Country ne ha raramente parlato ma mi sembra giusto tornare a trattarle vista la recente pubblicazione di alcuni piccoli gioiellini, tutti di provenienza svedese, il principale teatro dove sembra  veramente di respirare aria (e suoni) purissima. Mejram  sono un trio formato da Lisa Bengston, Albin Ekman e Henrik Cederblom, tre eccellenti musicisti e cantanti che tracciano un filo ispirato e forte tra la tradizione folk nordamericana e la sensibilità scandinava in un quadro fortemente evocativo e poetico. Cello, violino, lap steel, piano e viola formano una base delicata dove le magnifiche voci dei protagonisti possono narrare le loro storie, non facili per noi da penetrare visto che cantano spesso in svedese ma godibilissime ed angeliche. Un album questo omonimo che merita attenzione vista la bravura espressa in tutti e dieci gli episodi, senza momenti scontati o risaputi. Ellinor Fritz e Leonor Palazzo, rispettivamente a fiddle e cello sono una coppia affiatatissima che si muove tra la ricca tradizione popolare svedese e un tocco tra classica e folk che a volte rimanda al Norman Blake più rigoroso delle incisioni con la moglie Nancy e il suo Rising Fawn String Ensemble. Un disco questo magari di non particolare orecchiabilità ma estremamente affascinante per atmosfere che conquistano pian piano, ascolto dopo ascolto. I Navarra al contrario incantano già da subito con la voce di Sofia Kunze splendido tramite per le loro sonorità folk molto variopinte dove trovano spazio cenni pop, jazz e world. “I Ljusningen” nonostante sia cantato interamente in svedese risulta piacevolissimo nei temi e nei modi con le percussioni di Carl-Johan Groth, le tastiere di Arvid Kastel ed il violino di Erika Risinger a rendere il tutto più solido e corposo. Tre dischi questi che mostrano appieno la vitalità di un panorama a noi quasi sconosciuto ma che riserverà belle sorprese a chi vorrà dedicargli un po’ di tempo. (Remo Ricaldone)