Mickey Galyean è cresciuto immerso nella musica grazie al padre Cullen che gli ha fornito quell’imprinting necessario per diventare musicista completo e dotato di grandi qualità vocali. Crescere tra la Virginia e il North Carolina vuol dire entrare subito in contatto con la profonda tradizione bluegrass ed è stato così anche per il giovane Mickey che però ha presto ‘deviato’ avvicinandosi al rock’n’roll e al country gospel per poi, alla morte del padre nel 2010, riappropriarsi delle proprie radici e tornare alla più classica e tradizionale ‘musica di famiglia’. Il nome della sua band, Cullen’s Bridge, è inevitabilmente l’omaggio al padre e quello di Mickey Galyean è un suono fortemente legato al retaggio bluegrass con un repertorio equamente diviso tra cover ed originali che si amalgamano alla perfezione proponendo un eccellente disco che segue con coerenza il precedente “My Daddy’s Grass”. “Songs From The Blue Ridge” ci presenta una band coesa e dinamica che con grande naturalezza riprende brani noti nell’ambito bluegrass come l’iniziale “Dixieland For Me” che a metà anni sessanta figurava in un album dal forte sapore ‘grass’ di George Jones e Melba Montgomery, “The Convict And The Rose” e “Wear A Red Rose” dall’ampio catalogo dei Country Gentlemen, “The Old Prison Bars” uno standard reso celebre dal grande Larry Sparks e, ripresa più recente, “Too Late To Say Goodbye” firmata da Dudley Connell, personaggio noto per aver guidato Seldom Scene e Johnson Mountain Boys in passato. Gli originali come detto si intrecciano con perfezione e spontaneità e si possono citare “No Candy In My Bluegrass” (del bravissimo banjoista Rick Pardue), “Now I’m Losing You” di Mickey Galyean e la title-track “The Blue Ridge Mountains” di papà Cullen, con la ‘rilettura’ del traditional “The Drunkard’s Dream” ciliegina su una torta di quelle che si facevano una volta: semplice, gustosa e priva di ogni aroma sintetico.(Remo Ricaldone)