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Ancora prima di iniziare a cantare e suonare insieme alla moglie Courtney Patton, il texano Jason Eady posta su facebook una fotografia dell’ingresso del Country Road (Parco Lonzina – Torreglia, PD) dominato da una grande insegna targata “Country Lovers”, e l’artista accompagna l’immagine con una significativa didascalia: “It turns out they love country music in Italy too” (trad. “Viene fuori che amano la country music anche in Italia”). E’ così, Jason, esistono anche quaggiù, ad un oceano di distanza dal Texas, luoghi in cui l’anima country si condensa e concretizza non solo nel profumo e la luce di un locale disegnato nel legno e nella natura, ma anche nello spirito di chi lo gestisce: Jgor Pasin in primis, poi Barbara Cosatto, Daria Vitalba e la schiera di amici che sostengono e collaborano con un sorriso che significa passione vera, la passione che non si cura del mercato, che curiosa nella cultura che ama, che vive al ritmo di una musica pura, intensa e senza artifici. Le anime sono specchi della musica di cui si riempiono.Non stupisce quindi la scelta di avere il duo acustico composto da Courtney Patton e Jason Eady nell’ultima tappa del loro tour europeo, conclusosi proprio il 27 maggio al Country Road prima di ritornare in Texas con un po’ di malinconia secondo la musicista che avrebbe desiderato trattenersi ancora qualche tempo in Italia come lei stessa ammette con il suo sguardo aperto, il sorriso ampio e comunicativo e la sua energia travolgente. Courtney si è dedicata negli ultimi anni alla grande passione per la country music più autentica, specialmente legata al folk-country degli anni 70, ed in passato ha condiviso il palco con nomi illustri come Walt Wilkins, Bruce Robinson, Jamie Lin Wilson e Drew Kennedy che ha collaborato anche nella produzione di So This is LIfe,ma soprattutto affonda le proprie radici musicali ed affettive negli anni 70 di Willie Nelson e Merle Haggard, esattamente come il marito Jason, con cui condivide anche l’attenzione per una musica che possa definirsi in qualche modo “realistica”, ovvero riesca a cogliere in modo schietto e nudo alcuni aspetti significativi della vita di chi la interpreta.
18767291_10211555414313598_2131243988_oA questo proposito Jason, cresciuto sul Mississippi, ricorda alcuni brani del suo ultimo album: “40 years”, un pezzo che riflette sul raggiungimento del quarantesimo anno di età, la dolcissima “Not too Loud”, dedicata alla figlia ormai cresciuta e pronta per il college, e ancora “Rain” in cui si propne di portare in musica la parte più complicata della vita, anzichè cantarla solo dopo aver trovato un equilibrio. Eady, cresciuto muscalmente a Jackson, dice di essere stato sempre più interessato agli autori che agli interpreti dei pezzi, data la sua grande propensione a cercare il significato contenuto nell’anima più profonda dei brani. Nel suo aplomb contenuto ed elegante, Jason porta con sè parte del suo spirito blues ed intimistico, mentre Courtney ride, scherza al microfono, coinvolge il pubblico, abbraccia gli entusiasti e brinda, brinda, brinda ancora una volta al suo trentacinquesimo compleanno, scattato alla mezzanotte e festeggiato dai presenti con un allegrissimo “happy birthday to you”, a cui Courtney ha avuto piacere di unirsi con un altro paio di “shots”.
Non solo splendida musica raffinata e carezzevole, morbida e coinvolgente, ma anche tanta energia ed entusiasmo sono state protagoniste di una serata sorprendente, che ha raccolto i veri appassionati del country “senza additivi aggiunti”: la musica genuina che nutre l’anima e coinvolge i sensi.
Nessun ingrediente manca di importanza per creare una ricetta perfetta e sabato al Country Road il piatto forte, costituito dalla magia di Courtney e Jason, è stato condito dall’atmosfera sempre accogliente e familiare del locale ed anche dalla sua spettacolare cucina che ha sfornato fiorentine alte come vocabolari e morbide come cotone, oltre alla cornice verde di Parco Lonzina che avvicina ciascuno di noi alla natura che, proprio come la musica country, riporta ciascuno di noi all’origine, alla pulizia dal superfluo, al contatto. Gli stessi Courtney e Jason si sono dati con generosità ai presenti, poichè, come quasi sempre accade, le fanfare e la puzza sotto il naso servono a chi deve farsi percepire come grande, mentre chi lo è davvero apre le braccia e, senza voler dimostrare nulla, si offre per quello che è. Non solo noi, entusiasiticamente presenti all’evento, ma tutta l’Italia del Country dovrebbe quindi ringraziare Jgor Pasin ed il mondo del Country Road, per ricordare questo mondo non si grida e non si vende, non si confeziona e non si inventa… si ama, si accoglie, si vive e si impara. (Sara Albanese)