Da circa trentanni la Pinecastle Records ha portato alla ribalta della scena bluegrass molti artisti di notevole caratura, contribuendo in maniera importante a mantenere vivo l’interesse per uno stile che, soprattutto nei due dischi che abbiamo scelto per presentarla, si intreccia al mondo della country music e della canzone folk senza perdere in personalità e freschezza. “Just Another Story” è il secondo disco per Clay Hess e la sua band, uno spumeggiante viaggio sonoro che ha intrapreso dopo aver fatto parte dei Kentucky Thunder di Ricky Skaggs, dei Mountain Heart e del gruppo di supporto a Sierra Hull. Chitarrista con un’ottima tecnica e baritono dai toni caldi e modulati, Clay coinvolge qui il figlio Brennan, il contrabbassista Irl Hees, il mandolinista Dustin Frame e il banjo player Brady Wallen in un repertorio gustoso e variegato che comprende cover di Jimmie Rodgers (la celeberrima “Blue Yodel #2”), di Waylon Jennings (“Anita, You’re Dreaming”) e del grande e compianto folk singer canadese Stan Rogers (una toccante “The Field Behind The Plow”) a controbilanciare ‘numeri’ bluegrass come “Cold And Lonely”, “Next Train To Anywhere”, “Restless” e “Tougher Than The Nails” che celebrano nel migliore dei modi le radici appalachiane. Brad Hudson è invece un eccellente dobro player di Raleigh, North Carolina che ha spesso aperto i concerti di country stars come Eric Church, Collin Raye e Dolly Parton. Il suo è un bluegrass ricco di dinamismo e anche nel suo repertorio non mancano riferimenti alla country music, grazie soprattutto a Dolly Parton che è ospite della sua “Appalachian Memories”, inclusa in questo ottimo “Next New Heartbreak” che mette in risalto tecnica strumentale impeccabile e grande gusto melodico. “World Of Forgotten People” di Loretta Lynn, la classica “I Can’t Help But Wonder (Where I’m Bound”) di Tom Paxton fanno da contraltare al più esemplare dei suoni bluegrass incarnati dall’iniziale “Ramblers Song”, dalla title track “Next New Heartbreak”  la cui passione traspare da ogni nota, “Truckers Blues”, “Smoky Mountain Strong” e il traditional “Beulah Land”, quest’ultima pregna di suoni ‘arcaici’ e affascinanti. Due uscite che rappresentano pienamente lo spirito di una delle più valide label indipendenti americane. (Remo Ricaldone)