I legami tra l’Irlanda e l’America sono sempre stati, storicamente, strettissimi e forieri di grande musica. Molti sono gli artisti che hanno scelto gli States come ‘nuova casa’ dove intraprendere una propria carriera con una personale visione dei suoni a stelle e strisce. Bob Bradshaw, cantante ed autore di Cork, da molto ha preso casa in quel di Boston, si è diplomato alla prestigiosa Berklee School of Music e ha trovato in quella fertile scena musicale gli stimoli giusti, proponendo una versione della musica delle radici di grande efficacia. Sono già otto i dischi all’attivo e ogni nuovo lavoro lo ha visto condensare sempre meglio country, folk, blues e canzone d’autore con un approccio intenso, disincantato e attento alle tante sfumature dell’animo umano, maturando uno stile dove i personaggi dell’Ovest, irlandese ed americano, si fondono con estrema naturalezza. “Queen Of The West” è album per certi versi ambizioso in quanto è da considerarsi un ‘concept album’ dove allusioni, riferimenti e collegamenti si intrecciano dando vita ad una storia omogenea ed ispirata. La canzone che dà il titolo al disco lo apre con atmosfere quasi cinematografiche che evocano spazi infiniti e un suono tra rock e e radici degno del miglior ‘alternative country’, con tastiere, fiddle e chitarre che si inseguono sul drumming fantasioso di Mike Connors. L’album segue un filo conduttore preciso e ogni tassello ha un senso distinto ma che rende veramente omogeneo questo lavoro. Spiccano per la loro bellezza la dolcezza melodica di “Role of A Lifetime” dal sapore quasi californiano, “Ruby Black” che rimanda ai Los Lobos più ricercati e stimolanti con un andamento sinuoso e ‘obliquo’, “The Wearing Of The Black” ballata acustica la cui melodia e arrangiamento non stonerebbe nel repertorio dell’ultimo Springsteen, “High Horse” altra bella ballata che sa di west coast, “Albuquerque” dalle gustose movenze ‘mexican’, “Every Little Thing” a mio parere uno dei momenti più intensi e la eccellente e pianistica “Your Song” (nessun legame con la notissima canzone di Elton John). Una selezione azzeccata che mostra doti compositive molto buone e la capacità di interpretare le molte anime del suono americano con bravura. (Remo Ricaldone)