I suoni della tradizione bluegrass continuano negli Stati Uniti ad avere grandi riscontri in un continuo rivitalizzare lo stile attraverso musicisti che proseguono sulla strada tracciata da coloro che hanno scritto la sua storia. Tra coloro che propongono con vitalità, dinamismo e freschezza questo genere ci sono senz’altro i Big Country Bluegrass, band che ha superato le tre decadi di musica proposta con l’intenzione di preservare lo stile bluegrass andando alla ricerca di canzoni poco note ma di grande spessore e significato. Il sodalizio con la storica Rebel Records di Charlottesville, Virginia si arricchisce ora di questo “Mountains, Mamas And Memories”, il quinto della serie, un lavoro compilato con estrema intelligenza e acume che coglie nel segno grazie alla qualità del materiale e alla forza con cui è interpretato. Tommy Sells e la moglie Teresa (rispettivamente a mandolino e chitarra) mostrano ancora una volta la loro scaltrezza e solidità guidando una band che ha il suo forte nella chitarra e soprattutto nella voce (sue sono la maggior parte delle parti soliste) del grande Eddie Gill, protagonista dei momenti più importanti del disco, nel fiddle di Tim Laughlin, nel banjo di John Treadway e nel contrabbasso di Tony King. Come detto Eddie Gill è vocalist di forza e intensità, subito protagonista con “Country Boy, Banjo And Flat Top Guitar” e “The Whiskey Or The Coal”, due ‘bluegrass numbers’ che mandano subito al tappeto gli appassionati con la loro travolgente verve. L’intensità della voce di Eddie Gill è poi palpabile in “Keep On Going”, “Carolina Traveler”, “The Hills Of Caroline” e “Dead Or Alive”, un vero poker d’assi che nobilita ulteriormente l’album. Due soli sono gli interventi vocali di Teresa Sells, comunque più che validi: “Mama’s Radio” e “Back To The Mountains” mostrano eccellenti doti e, ancora, scelte fatte con intelligenza in una scaletta decisamente vincente. “Mountains, Mamas And Memories” è più di una conferma, è la dimostrazione di quanto vitale sia il panorama bluegrass di questi anni, sia quando si parla di tradizione (come in questo caso) sia quando si cercano alternative e si va verso suoni più ‘progressisti’. (Remo Ricaldone)