A Toronto in Canada c’è una delle migliori scene blues del nordamerica, fertile punto di riferimento per questo genere al di fuori dei confini degli Stati Uniti. Una vera fucina di talenti che ora si arricchisce di un trio che in pochi anni si è posto come una delle più promettenti realtà del blues made in Canada, i Sons Of Rhythm, guidato dal chitarrista solista Federico Luiu, di chiare origini italiane, con il batterista Mike Carbone e il bassista Mick Maratta a formare un combo trascinante e dinamico. Il loro esordio discografico, dopo una fattiva attività live, è questo ep composto da sei brani che documenta quanto notevole sia il ‘tiro’ dei Sons Of Rhythm, a partire da una “My Time Is Gonna Come”, un ‘rockin’ blues’ che non sarebbe sfigurato in un disco dei Blues Brothers. “Talkin’ Bout My Baby” è ugualmente avvincente e ci porta giù a New Orleans con il suo ritmo sinuoso, introdotta dal bel piano di Anthony Brancati, preziosa ‘spalla’ durante tutta la durata del disco anche al sax, “You’ve Got A Friend” (no, non quella di James Taylor) è invece una soul ballad calda e carezzevole che rallenta i ritmi e con la seguente “Will I Ever See You Again?”, acustica e sorprendentemente tinta di colorazioni country/folk, mostra quanto i Sons Of Rhythm siano poliedrici. Unica cover poi è la potente “Everything I Do Gonh Be Funky” del compianto maestro di New Orleans Allen Toussaint, tra blues, funk e tentazioni gospel, con “Swing Thing” che chiude travolgendo l’ascoltatore con il suo carico di energia, lasciando l’acquolina in bocca con la speranza che presto si possa godere di un loro album a ‘lunga durata’. (Remo Ricaldone)