La country music si arricchisce di un nuovo, grande protagonista. Ross Cooper rodeo cowboy professionista, campione (proprio come lo era Chris LeDoux) di bareback rider, pubblica questo I Rode The Wild Horses, un album lucido, poetico e ruvido nello stesso tempo ma soprattutto molto, molto affascinante. “I wanted to give the album a consistent voice.” says Cooper. “It has the theme of a road weary cowboy. Where my life away from home taught me to celebrate the simple things.”. Ross è un cowboy vero. Le sue canzoni parlano di cose concrete, di fatiche e rinunce vissute sulla propria pelle e raccontano uno stile di vita meraviglioso ma non certo comodo e rilassante. Ross è anche un artista eclettico. La sua musica, come quella di tutti i grandi artisti, spesso travalica i vari generi. Sicuramente è country, a volte è addirittura rock e grandi songwriters come Bob Dylan, Guy Clark e John Prine ( tanto per citarne alcuni) hanno contribuito in maniera fondamentale alla formazione artistica di questo musicista ma in definitiva Ross Cooper assomiglia soprattutto a…..Ross Cooper. Prendiamo per esempio la title track I Rode The Wild Horses. Con un titolo del genere ci si potrebbe ragionevolmente aspettare un brano veloce che richiami in un qualche modo lo scalciare del cavallo e l’adrenalina che si sprigiona nell’arena . Invece il nostro cowboy sceglie la via più difficile e sorprende tutti con una canzone intensa ed espressiva, dove le parole giocano un ruolo chiave molto più di ritmo e melodia. Ed è proprio questa grande capacità nel riuscire a sorprendere e affascinare l’ascoltatore il tratto più saliente, geniale e caratteristico del cd. Un cd ( prodotto e registrato a Nashville) che si candida a diventare uno degli albums più freschi, originali e convincenti degli ultimi tempi. Per saperne di più  https://www.ross-cooper.com/ (Gianluca Sitta)