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Nonostante il titolo volutamente rimasto fedele all’originale si tratta di un libro tradotto in italiano nel 2010 dai tipi della storica Arcana Editrice a due anni di distanza dalla prima stampa americana. “It Still Moves” è un gustoso viaggio tra “Vecchi Dischi, Autostrade Perdute e la Ricerca della prossima Musica Americana” come recita il sottotitolo, un percorso nel tempo e nei luoghi che hanno dato vita ai suoni più tradizionali delle radici, dalla country music al gospel, dal blues al bluegrass. Partendo dal più classico retaggio sonoro, dalla Carter Family al blues primigenio della Beale Street di Memphis, dalla Anthology of American Folk Music di Harry Smith passando per il Delta Blues, Woody Guthrie e la Sun Records, Amanda Petrusich, giornalista e scrittrice newyorkese, ricollega i suoni presi in considerazione ai luoghi dove si sono sviluppati, sviluppando la teoria secondo la quale musica ed ambiente si sono vicendevolmente condizionati, mostrando via via una sempre maggiore ‘sofisticazione’ distanziandosi dai modelli originari. Vecchi e polverosi vinili, stanze d’albergo fatiscenti, mappe e guide stradali, juke joints e honky tonks affollano queste pagine che trasudano passione e rigore filologico, nostalgia ma anche la convinzione che il ‘ciclo’ naturale delle cose può, come effettivamente è successo, ‘riportare tutto a casa’ rivalutando la tradizione. E qui Amanda Petrusich arriva all’alternative country e ai suoni ‘americana’ che hanno contribuito a ridare fascino ai nomi che hanno scritto la storia musicale americana. Uncle Tupelo, Freakwater ma anche Drive-by Truckers, i suoni del ‘nuovo folk’, Iron & Wine e Will Oldham, sempre in bilico tra folk, country e rock almeno come attitudini. Un libro questo che sorprenderà per i molti riferimenti (un capitolo è dedicato anche alla catena di ristoranti Cracker Barrel, piccolo ‘luogo di culto’ per coloro che vogliono gustare la tradizione culinaria del Sud) e per una scrittura lucida e approfondita. (Remo Ricaldone)