A dimostrazione di quanto ormai il blues sia diffuso ed apprezzato in ogni angolo d’America, ecco due ottime band che arrivano dalle due coste, la prima dalla California, la seconda dalla Florida. Delta Wires sono una delle più belle realtà del blues della west coast, arrivano dall’area di Oakland/San Francisco e da anni portano avanti il loro robusto e variegato approccio alla materia con forza e divertimento, ispirandosi di volta in volta al Chicago blues, a quello di New Orleans, alle commistioni con il rock tipico di storiche band come Chicago e Blood, Sweat & Tears e al ‘southern soul’. Sette elementi, una corposa sezione fiati, l’armonica del front leader Ernie Pinata, un materiale in gran parte originale e perfetto per la dimensione live (i Delta Wires sono venuti anche in Italia per Umbria Jazz): queste sono le principali caratteristiche di un travolgente manipolo di innamorati di blues e “Born In Oakland”, loro più recente sforzo discografico, rappresenta con freschezza e brillantezza tutte le loro sfumature sonore. La Backtrack Blues band nasce invece a Tampa Bay, Florida nel 1980 grazie all’intuizione di Sonny Charles, grande fan di Little Walter e Sonny Boy Williamson II, armonicista di qualità sopraffina e cantante dall’ugola ispirata. Con lui ci sono il chitarrista e cantante Kid Royal che porta un soffio di Texas blues al suono tipicamente ‘chicagoano’ della band, il bassista Stick Davis, co-fondatore degli Amazing Rhythm Aces, il batterista Joe Bencomo ed il chitarrista ritmico Little Johnny Walter in un combo che ha aperto i concerti, negli anni, di grandi del genere, da B.B. King a Buddy Guy, da John Lee Hooker a Steve Ray Vaughan. “Make My Home In Florida” esalta le loro radici in un loro tipico show, intelligentemente proposto nella versione cd+dvd dove accanto ad alcuni ottimi originali spiccano due vibranti cover di Sonny Boy Williamson II (“Checkin’ On My Baby” e “Your Funeral And My Trial”), una di B.B. King (“Woke Up This Morning”) e una potente cover di T-Bone Walker (la splendida “T-Bone Shuffle”). Le due band in questione hanno affinità ma anche differenze stilistiche e di approccio ed entrambe meritano l’attenzione dei ‘blues lovers” per qualità e coinvolgimento. Buon ascolto!. (Remo Ricaldone)