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Non c’è che dire, il 23enne australiano Jason Owens, banano un po’ anni ’50, temperamento mite e vaga somiglianza con il fratello brutto di Tiziano Ferro, anticipa tutti e fa sobbalzare le orecchie leggermente ovattate da questi giorni di metà estate; pubblica infatti un cd con 12 tracce tutte prese a prestito dallo sterminato repertorio di John Denver, facendo però espresso riferimento al prossimo ventesimo anniversario della scomparsa di quest’ultimo, avvenuta il 12 ottobre del 1997, nella baia di Monterey in California, a causa dello schianto al suolo di un ultraleggero che stava pilotando in solitaria.
Owens, ex concorrente di X Factor Australia, sceglie una rilettura dall’impronta stilistica marcatamente acustica, fedele in massima parte agli originali, con parti ritmiche appena accennate che lasciano ampi spazi a strumenti tradizionali, dobro, steel, mandolino, banjo, fiddle; accentua con forza gli inserti chitarristici che spingono così verso sonorità quasi “sinfoniche” con l’utilizzo dei “pieni” e dei contrappunti tra le diverse chitarre, arrivando addirittura a far riecheggiare i sofisticati intrecci della coppia Hackett/Rutherford, nei primi dischi dei Genesis.
Vocalità sottile, con solo quell’accenno di “sporcizia” in fondo all’ugola, lontanissima dalle irruenze ridondanti delle voci “Nashville oriented” alla Randy Houser o Blake Shelton, per intenderci; Owens sceglie il meglio, ovviamente, il che potrebbe sembrare fin lapalissiano. Ma in effetti la domanda sull’opportunità di un’ennesima riproposta delle più famose ballate di Denver, sarebbe anche potuta venire; soprattutto dopo la versione iconica di Take Me Home Country Roads, a cura dell’All Stars della CMA. La risposta, giusto per sgombrare il campo da ogni futile snobismo, è comunque un sì deciso, solido: le versioni di Rocky Mountain High, Calypso, Sunshine On My Shoulders, Leaving On A Jet Plane sono poetiche, rotonde, con un senso della Melodia che è un continuo inno all’avvenenza femminea, e tali da riuscire a confermare, ancora una volta, che John Denver fu ben di più di un semplice Country Music Singer. (Steve Frapolli)