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A celebrare il trentennale del Folk Club di Torino, uno dei luoghi culto per quanto riguarda la musica delle radici e non solo, c’è una stagione ricca di avvenimenti che, con la prima ‘Buscadero Night’ dell’anno che si concluderà nel maggio 2018 ha proposto una serata ricca di emozioni e grande musica. Ad aprirla il set acustico di uno dei casi più particolari della country music indipendente di questi anni: Doug Seegers, per l’occasione affiancato dal chitarrista e violinista svedese Martin Bjorklund. Doug è stato fino a pochissimi anni fa un ‘homeless con la passione per la country music’, artista che per svariate ragioni ha vissuto ai margini della società ed è stato incredibilmente ‘scoperto’ da una troupe televisiva svedese che ne ha subito captato le qualità e gli ha permesso di esprimere le proprie doti in modo ampio e libero. Da quel momento Doug Seeger ha inciso tre dischi e si è guadagnato il rispetto di una comunità come quella country grazie al profondo amore per i grandi come Hank Williams e Johnny Cash ma anche per la canzone d’autore tra Music City e il Texas, regalandoci pagine di musica genuina, semplice ed accorata. Sul palco del Folk Club ha sciorinato in poco meno di un’ora canzoni dai suoi album (l’ultimo dedicato interamente alla figura seminale di Hank Sr.) con voce intensa e poesia country-folk, con il prezioso supporto di un Martin Bjorklund che ha seguito fedelmente, arricchendole con la sua grande tecnica, le melodie di Mr. Seegers. A seguire un nome che sta emergendo da quella vera fucina di talenti che è l’Oklahoma, terra fertilissima a stretto contatto con il confinante Lone Star State: Levi Parham, voce potente e dalle ampie sfumature, buon chitarrista e autore tra radici country e passioni rock e anche soul. Il suo album “These American Blues”( prodotto dal compianto Jimmy LaFave) lo ha posto, per qualità e ispirazioni, a fianco delle cose migliori uscite dal suo Stato natale, tra Cody Canada e Jason Boland. Un set il suo di grande impatto, coadiuvato da un trio di musicisti italiani dalla grande esperienza come Alessandro Valle alle chitarre elettriche e Guido Guglielminetti al basso (entrambi già con la band di Francesco De Gregori) e con l’ottimo batterista Max Malavasi con il suo drumming preciso e corposo a completare una ‘backup band’ che ha seguito il leader in ogni passo di una proposta veramente potente. Vera sorpresa della serata, un primo assaggio di quella che sarà una stagione da ricordare nell’ormai classica piccola ed intima location del Folk Club di Torino dove i musicisti sono a contatto strettissimo con il pubblico e, volendo, disponibili ad una chiacchierata tra una pausa e l’altra.(Remo Ricaldone)