coverGli Alabama sono la storia della musica country Americana. Hanno tenuto alto il vessillo di questo genere in anni (i primi anni ’80) quando sembrava che la musica country fosse destinata a diventare un genere sempre più di nicchia, relegato alle aree rurali Sud degli Stati Uniti. Poi le cose hanno preso una piega diversa (grazie in particolare al fenomeno Garth Brooks) e questa musica ha conquistato pubblico e mercato. Gli Alabama sono soprattutto un grande gruppo, che fin dal primo album (Mountain Music del 1982) ha pubblicato canzoni indimenticabili. Basti pensare a “Roll On Eighteen Wheeler”, “Mountain Music” o “If You’re Gonna Play In Texas”, per rendersi conto di quanto questi ragazzi abbiano influenzato intere generazioni di musicisti. Nel 2001 con When It All Goes South la band smetteva la produzione discografiche e ognuno dei componenti seguiva altre strade, qualcuno si concentrava (con alterne fortune) sulla carriera da solista. Lo scorso anno era uscito Alabama & Friends con la band ridotta a Randy Owen (voce e chitarra ritmica), Teddy Gentry (voce chitarra basso) e Jeff Cook (voce chitarra solista e violino) ma si trattava di una serie di duetti con artisti country moderni, belli finche si vuole ma senza un filo logico e inevitabilmente con poca anima. Dopo 14 anni dall’ultimo vero album, gli Alabama tornano con un nuovo cd intitolato Southern Drawl. L’album si apre proprio con la title track Southern Drawl, un vero inno redneck che a molti ricorderà Mountain Music o Tennessee River. Certo, nonostante i tentativi per avvicinarsi al sound più moderno di Luke Bryan o Jason Aldean, Southern Drawl rimane il classico album degli Alabama con momenti di grande musica (Back To The Country, This Ain’t Just A Song o No Bad Days) e momenti in cui il livello inevitabilmente cala, basti pensare a One One One. Accolto in maniera controversa dalla critica Americana, Southern Drawl è un album destinato a spaccare il parere del pubblico. Chi ama incondizionatamente il gruppo lo troverà decisamente interessante, gli altri lo etichetteranno come datato e già sentito. Comunque vi è un pezzo, American Farmer, che, nonostante il testo non proprio originalissimo, è sicuramente una grande brano di country music. (Gianluca Sitta)